NEW!! BERGAMO - GAMEC PRESENTA JENNY HOLZER. TUTTA LA VERITA' - LUKE WILLIS THOMPSON. HYSTERICAL STRENGTH - LIBERA. THA WARHOL, VEDOVA E CHRISTO - OPENNG GIOVEDI' 30 MAGGIO 2019 ORE 18.30 - VIA SAN TOMASO, 53 BERGAMO

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GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
presenta


Jenny Holzer. Tutta la verità (The Whole Truth)
A cura di Lorenzo Giusti
Palazzo della Ragione, Bergamo

Luke Willis Thompson. hysterical strength
A cura di Edoardo Bonaspetti
GAMeC, Spazio Zero

Libera. Tra Warhol, Vedova e Christo / La Collezione Impermanente #2
A cura di Beatrice Bentivoglio-Ravasio, Lorenzo Giusti e A. Fabrizia Previtali
GAMeC, Galleria I e II piano


Opening giovedì 30 maggio 2019, ore 18:30
via San Tomaso, 53
apertura Palazzo della Ragione dalle ore 19:00


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Veduta della mostra Jenny Holzer: Proteja–Me do Que Eu Quero, Centro Cultural Banco do Brasil, Rio de Janeiro, 1999 
© 2019 Jenny Holzer, membro Artists Rights Society (ARS), NY / SIAE, Roma
Courtesy Jenny Holzer / Art Resource, NY - Foto: Beto Felício
30 maggio – 1 settembre 2019
Jenny Holzer. Tutta la verità (The Whole Truth)
A cura di Lorenzo Giusti
Palazzo della Ragione, Bergamo

Il Palazzo della Ragione di Bergamo, nel cuore della Città Alta, torna a essere sede esterna della GAMeC: Jenny Holzer (Gallipolis, 1950), tra le più acclamate e influenti artiste del panorama internazionale che utilizza la parola scritta come mezzo di riflessione critica e di espressione creativa, presenterà al pubblico una serie di nuovi lavori appositamente ideati per la prestigiosa Sala delle Capriate

Tutta la verità sancisce il ritorno in Italia dell'artista americana, e mette in dialogo gli elementi architettonici del prestigioso edificio medievale e gli affreschi staccati in esso contenuti con la sua poetica sovversiva.

Le pareti della Sala delle Capriate, luogo simbolico dove storicamente veniva amministrata la giustizia cittadina, costituiranno la base visiva per una serie di nuove proiezioni luminose dal titolo Altra Gente, i cui versi toccano alcune delle tematiche più care all'artista – identità, genere, dialogo – e trattano, in particolare, il tema della crisi migratoria.
Molti degli autori delle poesie e dei testi che compongono il lavoro, infatti, sono scrittrici e scrittori internazionali, alcuni dei quali sono stati esiliati dal proprio Paese di origine.

Completano l'installazione nove panchine in marmo, prodotte grazie al generoso contributo della Fondazione Henraux. Disposte in cerchio al centro della sala, andranno a costituire un'area di sosta, un punto per soffermarsi e riflettere osservando le pareti illuminate e contemporaneamente le frasi incise sulla superficie delle sedute.

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Luke Willis Thompson_Human, 2018
Still da film sull’opera di Donald Rodney My Mother, My Father, My Sister, My Brother, 1997-98
Commissionato e prodotto da Kunsthalle Basel
Courtesy l’artista, Hopkinson Mossman Auckland/Wellington, e Galerie Nagel Draxler, Colonia/Berlino
30 maggio – 1 settembre 2019
Luke Willis Thompson. hysterical strength
A cura di Edoardo Bonaspetti
GAMeC, Spazio Zero

La GAMeC ospiterà la prima personale in un’istituzione museale italiana dell'artista Luke Willis Thompson (Auckland, 1988) a cura di Edoardo Bonaspetti, “Guest Curator” della prima edizione di un nuovo programma di mostre promosso nell’ambito del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize.

Attraverso il cinema, la performance, la scultura e l’installazione, la pratica di Thompson si concentra sulla testimonianza come strumento di emancipazione sociale e politica

Per la mostra alla GAMeC, l’artista presenterà il video _Human (2018) e un corpus di nuove opere legate all’esperienza umana e professionale di Donald Rodney, membro di spicco del BLK Art Group morto a soli 36 anni a causa di un’anemia falciforme, i cui lavori parlano di razzismo, disuguaglianza, memoria e potere dei mezzi di informazione, catturando le conseguenze di politiche violente e di esclusione.

In un tempo in cui le intolleranze verso le fragilità, le discriminazioni di genere, di razza o classe sembrano diffondersi in maniera preoccupante, il lavoro di Thompson e l’eredità di Rodney sottolineano l’interdipendenza della condizione umana e i drammatici effetti che i meccanismi di oppressione possono esercitare.

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