PER IL CICLO LE INTERVISTE “VOCI DAL TERRITORIO” MILANOSPARKLINGMETROPOLIS INTERVISTA DAVIDE CIOCIOLA ATTIVISTA M5S DI GARBAGNATE MILANESE E RAPPRESENTANTE LOMBARDIA AGLI STATI GENERALI

PER IL CICLO LE INTERVISTE “VOCI DAL TERRITORIO”
MILANOSPARKLINGMETROPOLIS INTERVISTA
DAVIDE CIOCIOLA
ATTIVISTA M5S DI GARBAGNATE MILANESE E RAPPRESENTANTE LOMBARDIA AGLI STATI GENERALI
PAOLA PIZZIGHINI, giornalista e co-founder di Milano Sparkling Metropolis, attivista di M5S, è stata uno dei rappresentanti per la Lombardia agli Stati Generali del Movimento. Da qui l’idea di intervistare alcuni “colleghi” rappresentanti della Lombardia per avere le loro impressioni su questo grande evento di democrazia diretta.
Si è infatti da poco conclusa la due giorni di Stati Generali del Movimento 5 Stelle, il 14 e il 15 novembre 2020, che sono partiti da riunioni locali e regionali, durante tutto l’arco di un mese, nel corso del quale migliaia di iscritti si sono confrontati e che hanno prodotto 21 documenti su 3 grandi temi che dovranno indicare le priorità per il Movimento per i prossimi anni: Regole e Principi, Organizzazione, Agenda Politica.
Tra sabato e domenica 305 rappresentanti scelti da tutti i territori hanno discusso di questi temi e cercato di trovare una sintesi che sarà condensata in documento definitivo che raccoglierà le istanze costruite dal basso.
In particolare, di immediata importanza, il tema della Governance del Movimento che dovrà essere a breve ridiscussa sui territori e votata su Rousseau e che dovrà portare al superamento del Capo Politico solo al comando e sostituita con una forma più collegiale di organizzazione.
Intervistiamo oggi DAVIDE CIOCIOLA, attivista di Garbagnate Milanese e Rappresentante per la Lombardia agli Stati Generali.
A Davide Ciociola, uno dei 305 rappresentanti territoriali agli Stati Generali, chiediamo una prima impressione sull’organizzazione della Riunione Plenaria e sulla sua riuscita.
Gli Stati Generali del Movimento 5 Stelle sono stati un processo di democrazia diretta dal basso che non si vedeva ormai da tempo. Partito con incontri prima provinciali e poi regionali si è concluso, a livello nazionale, con una due giorni intensa, con i delegati votati sul territorio che rappresentavano tutte le voci del movimento dall’attivista al portavoce nazionale e tutte le sensibilità, da quella di genere, ai giovani, ai rappresentanti esteri.
Personalmente ho respirato una voglia di ricostruire un sogno che in questi anni sembra essere stato un po’ stravolto dalla voglia di fare a tutti i costi e quindi scendendo anche a compromessi politici molto discutibili.
Una volontà anche legata ad una gestione del Movimento troppo verticistica lontana da quell’ideologia con cui siamo nati dell’uno vale uno e del concetto di portavoce e non capo.
Tre erano le tematiche in campo, Regole e Principi, Organizzazione, Agenda Politica. A quale tavoli hai partecipato e quali sono stati i temi più rilevanti?
Io in particolare mi sono occupato del tavolo di lavoro sull’organizzazione del Movimento da cui è venuto fuori a gran voce la necessità di avere una gestione collegiale. L’organo collegiale dovrebbe essere abbastanza ampio per garantire al suo interno la presenza di tutte le sensibilità e le voci del Movimento ma non troppo, per fare in modo che le sue decisioni possano essere prese in maniera dinamica e tempestivamente. Per scindere l’attività del governo dalla gestione del Movimento i componenti NON devono avere cariche governative.
La medesima organizzazione deve essere prevista anche a livello locale in particolare nelle regioni perché una forza politica SERIA deve essere ben organizzata per sostenere le politiche soprattutto nei territori. Si è discusso dell’uso del Simbolo che oggi è in mano solo al capo politico ed ai portavoce, è emersa la richiesta di concederlo in uso anche ai gruppi dove non è presente un portavoce eletto in modo da poter fare politica sul territorio sostenuti da una bandiera chiara.
Si è parlato della necessità di avere sedi fisiche a livello provinciale e di info point a livello locale finanziate dalle restituzioni delle indennità dei portavoce sovracomunali. Luoghi aperti alla cittadinanza ed agli attivisti e portavoce dove incontrarsi e discutere delle problematiche della comunità per cercare di trovare soluzioni concrete.
Tutti i contributi sono stati raccolti dai facilitatori interni che ne hanno fatta una sintesi ed ora sono in un documento che dovrà essere votato dagli iscritti su Rousseau. La voce della base è arrivata forte e chiara… si deve cambiare… si deve tornare all’origine ma con un fondamentale bagaglio di esperienza sulle spalle e la necessità di un’organizzazione chiara e collegiale in grado di sostenere le politiche sul territorio.
Ma soprattutto bisogna dare la giusta importanza agli attivisti che sono il cuore pulsante del Movimento rappresentando il presente ma soprattutto il futuro. In questi Stati Generali la comunità M5S ha dimostrato per l’ennesima volta quanto ami questo progetto politico.
Non esistono i vertici senza le basi e questo deve essere ben presente nelle menti di chi oggi sta gestendo il Movimento 5 Stelle.

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