All’arrivo della Primavera 2021 è dedicata la nuova edizione di #Moodboard, la newsletter visiva

MOODBOARD
La Primavera ha a che fare con il prefisso RE: Reinventarsi, Recuperare, Riciclare, Rinascere, Risorgere. Ma la Primavera ha a che fare anche con la nascita e la crescita, con la natura, l’impollinazione, i giardini, con gli alberi, le foglie e i fiori, ha a che fare parecchio con l’amore, le novità e le invenzioni.
Insomma con le NASCITE e le RINASCITE.
Con i comincio e i ricomincio da capo.
Aspettando l’arrivo della Primavera 2021, abbiamo deciso di dedicarle una nuova edizione di #Moodboard, la nostra newsletter visiva, costruendo un racconto per immagini in cui musei, artisti, fondazioni, gallerie, mostre, opere e collezioni si mescolano, in una voluta confusione, a notizie di ogni tipo dedicate alla Primavera… in tutte le sue interpretazioni. RINASCITE CREATIVE
Porta riviste, tavolini per il salotto, piccoli scaffali... sono solo alcuni degli oggetti che sarà possibile realizzare con le scatole dei televisori Samsung: piccole soluzioni d’arredo, capaci di contribuire a ridurre l’impatto ambientale. L’upcycling o riutilizzo creativo – l’uso di materiali di scarto per creare nuovi oggetti di valore – è la soluzione che sempre più aziende stanno adottando per sensibilizzare i consumatori ai temi dell’ecologia e del rispetto per l’ambiente.
PULIZIE DI PRIMAVERA
Si tratta di una tradizione che deriva dall’usanza ebraica di pulire la casa in corrispondenza della Pesach (Pasqua). Nata con lo scopo di eliminare i residui di lievito dalla casa – per ricordare la fuga dall’Egitto del popolo ebraico, tanto improvvisa da non permettere nemmeno la lievitazione del pane – la tradizione di eliminare polvere, lievito e oggetti indesiderati si associa a un atto di pulizia spirituale, di rinnovamento annuale per allontanare qualsiasi negatività.
PICCOLA PRIMAVERA DORATA
Si chiama così il progetto di Sasha Vinci tra i vincitori del concorso Creazione Contemporanea & Museo Verde – Wooden Renaissance, a site-specific growth promosso da Reggia di Caserta in collaborazione con il MiBAC. Il concorso prevede la realizzazione di opere all’interno del Parco Reale utilizzando i materiali legnosi a terra o i tronchi degli esemplari vetusti di Quercus ilex del Complesso vanvitelliano. Vinci, da sempre sensibile ai temi dell’ambiente e della sostenibilità, nel 2019 aveva realizzato a New York A Human Flower Wall, una performance nata in collaborazione con Humanities and Social Change Center di Venezia, la sua galleria aA29 Project Room (Milano/Caserta), con il sostegno scientifico del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia.
PRIMAVERE SETTECENTESCHE
Questa Primavera di Francesco Corneliani (Milano 1740-1815), parte della collezione dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, è una delle opere protagoniste della mostra La pittura al tempo di Cybei nei luoghi di Cybei di prossima apertura al Museo CARMI di Villa Fabbricotti a Carrara.
La mostra, realizzata in occasione delle celebrazioni dei 250 anni dell’Accademia, ruota attorno alla figura di Giovanni Antonio Cybei (Carrara 1706 – 1784) – scultore, abate, studioso di pittura e primo Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara – valorizzando il variegato e spesso sottovalutato ambiente della pittura settecentesca in Italia.
UN IDILLIO CAMPESTRE RASSERENANTE
Col titolo I musei curano la città, Museo Segreto parte del programma di MuseoCity 2021 evidenzia la forza consolatoria e rasserenante dell'arte. Tra le opere conservate nei musei milanesi, scelte per essere protagoniste di questa edizione, anche Girotondo (Idillio campestre nei prati della pieve a Volpedo) realizzata nel 1906 (c.a) da Giuseppe Pellizza da Volpedo, parte della collezione della GAM – Galleria d’Arte Moderna.
RECUPERARE, RICICLARE, DENUNCIARE
Pia Camil (Città Del Messico, 1980), artista ispirata dai paesaggi urbani dell'America Latina e dal modernismo, recentemente ha realizzato grandi baldacchini con tende composte da centinaia di magliette di seconda mano, smontate e ricucite insieme, di cui uno è esposto nella mostra Protext! Quando il tessuto si fa manifesto, in corso al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Questi indumenti – prodotti in America Latina, venduti negli Stati Uniti, poi buttati e rivenduti in Messico – diventano simbolo delle complesse relazioni tra i due paesi, sottolineando anche il ritmo frenetico e insostenibile del mercato globale.
COME UNA CIPOLLA
La cipolla (Allium cepa L.) è una pianta bulbosa che si propaga, si trasporta e si immagazzina facilmente: gli antichi Egizi ne fecero oggetto di culto, associandone la forma sferica e gli anelli concentrici alla vita eterna. Dai primi anni Novanta fino al 2014 Pharaildis Van den Broeck sviluppa una ricerca artistica su questo semplice e complesso vegetale, arrivando a immedesimarsi con esso e firmarsi CIPO. La sua stessa attività artistica può essere assimilata a una cipolla, stratificata, nascosta ai margini del sistema dell’arte, come un bulbo sotto terra che comincia a sbocciare grazie alle attività dell’Archivio che ne conserva e promuove la conoscenza.
I VESTITI DEGLI DEI
Nella primavera 2018 la Fondazione Furla ha presentato la performance Slavic Goddesses and the Ushers dell’artista Paulina Olowska come parte del ciclo FURLA SERIES: Time after Time, Space after Space, a cura di Bruna Roccasalva e Vincenzo de Bellis. Nella Sala Fontana del Museo del Novecento a Milano, sei manichini e quattro performer con abiti fatti di piume e spighe di grano, con grandi copricapi colorati, muovendosi sulle musiche di Sergei Tcherepnin, hanno raccontato le divinità slave della malizia, della prosperità, del fatalismo, della primavera, dei cieli e dell’inverno, “con corpi di argilla, capelli di grano e di rami, di spine e cardi” ispirate a una serie di dipinti della pittrice polacca Zofia Stryjeńska. TORNARE A VIAGGIARE
"Una Fontana di Trevi quasi deserta, che ho ritrovato con grande piacere pochi giorni fa a Roma. Un augurio per tutti, di poter tornare a godere dell'immensa bellezza del nostro Bel Paese." Carolina Sandretto, pensando a una primavera fatta di risvegli e nuove partenze, ci manda questa sua inedita cartolina romana.
TUTTI I FIORI DEL PARADISO
Iris e gigli, cardi, margherite e narcisi, viole e rose canine, papaveri, nontiscordardimé, primule e violette, tra cui compaiono lepri e conigli, un cane, un airone e un falco, una fagianella e anche il mitico unicorno. Nei suoi quasi otto metri di lunghezza e tre di altezza, l’arazzo Millefiori di Pistoia, detto dell’Adorazione – fiabesco bosco tardo gotico inneggiante alla Natura – è un esempio straordinario dell’arte delle manifatture franco-fiamminghe cinquecentesche. Un tempo custodito nel Duomo e oggi a Palazzo dei Vescovi, una delle sedi della Fondazione Pistoia Musei, l’arazzo è un microcosmo, un hortus conclusus con tutti fiori che alludono al Paradiso celeste, secondo una simbologia, ancora oggi, abbastanza enigmatica.
PICCOLI E GRANDI GIARDINI TESSILI
Sentimental Garden (2019) di Joël Andrianomearisoa (Antananarivo - Madagascar, 1977) è una delle opere esposte alla Pinacoteca di Como in occasione della Trentesima edizione di MINIARTEXTIL. La storica manifestazione comasca dedicata alla Fiber Art internazionale, che apre al pubblico il prossimo 13 marzo, prende il suo nome dai minitessili, opere di piccolo formato (20x20cm) che compongono la mostra principale. Quest’anno tra le 54 opere esposte, anche Il giardino delle culture. Cross culture's fertilisation, piccolo giardino realizzato da Alberto Borellini.
PRATICHE ARTISTICHE PER TRANSIZIONI ECOLOGICHE
Maria Thereza Alvez, Zheng Bo, Mao Chenyu, Fernando García-Dory, Michele Guido, Alessandra Pomarico, Yasmin Smith, Karrabing Film Collective, Xu Tan, Bouba Touré e Raphael Grisey sono protagonisti della mostra SUSTAINING ASSEMBLY. Pratiche artistiche per la transizione ecologica, a cura di Piero Gilardi e Marco Scotini, dal 7 maggio al PAV Parco Arte Vivente di Torino, centro che dal 2008 si occupa della relazione tra cultura e sostenibilità. Ecologia politica, lotta per la decolonizzazione della conoscenza, crescita sostenibile, sviluppo di nuove fonti di energia, progetti di riforestazione e tutela dell'ambiente sono i temi affrontati dalle opere degli artisti.
PERFORMANCE DI UNA PIANTA
Tra le macerie di alcune planimetrie di centri commerciali internazionali – realizzate in cemento, poi distrutte e accantonate nello studio di Andrea Francolino (Bari, 1979) – è nata una pianta che l’artista ha deciso di far diventare il centro di una nuova opera, Performance di una pianta, attualmente esposta all’Università di Verona nell’ambito della mostra Contemporaee | Contemporanei, a cura di Denis Isaia con opere provenienti dalla collezione di AGI Verona. Un’opera che racconta una Natura poetica, capace di riaffermare il suo potere e di vivificare anche quello che sembra inerte.
TAPPETI NATURA
I tappeti natura sono una serie di opere in poliuretano espanso che riproducono scenari naturali – come il greto di un fiume, una spiaggia, un giardino o un orto – che Piero Gilardi comincia a produrre nel 1965. Anche Tronchi, parte della collezione della Fondazione Antonio Dalle Nogare di Bolzano, fa parte di questa serie, nata con uno scopo ironico e polemico, strettamente legato alla militanza politica ed ecologista dell'artista: con queste opere, ispirate alla Pop Art statunitense di Claes Oldemburg, Gilardi denuncia l'intervento dell'uomo che ha trasformato la Natura in una realtà asettica e artificiale.
C’ERANO LE API A MIART 2016
Nel 2016, miart aveva scelto di legare l’immagine della fiera milanese dell’arte contemporanea a quella di un alveare pieno di vita e operosità, e di usare l’impollinazione come simbolo del risveglio primaverile della città.
È dalla fine degli anni Novanta, però, che è in corso un’anomala diminuzione di questi importanti insetti impollinatori, dovuta a uso di pesticidi, perdita di habitat naturali, malattie, parassiti e cambiamenti climatici. Se non ci fossero le api in Europa sparirebbero 4.000 tra varietà di frutta e verdura. Dopo anni di impegno Greenpeace è riuscita a ottenere dall'Unione Europea il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api, ma la strada è ancora lunga. Salvarle vuol dire salvarci.

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