VISTAMARE STUDIO MILANO presenta una mostra di CHARLES AVERY "Zoo, Hat, Bridge, Tree: Architectural Propositions of Onomatopoeia" - Opening 8 giugno, 2021, 16 – 21 - Viale Vittorio Veneto, 30 Milano

VISTAMARE STUDIO MILANO
presenta
CHARLES AVERY
Zoo, Hat, Bridge, Tree: Architectural Propositions of Onomatopoeia
Opening 8 giugno, 2021, 16 – 21
8 giugno - 30 luglio 2021
Vistamarestudio è lieta di presentare Zoo, Hat, Bridge, Tree: Architectural Propositions of Onomatopoeia la prima personale a Milano di Charles Avery.
Cresciuto sull’isola di Mull (Scozia), Avery presenta una serie di disegni, realizzati negli ultimi cinque anni, raffiguranti importanti costruzioni della città di Onomatopoeia, capitale dell’isola immaginaria di cui l’artista continua a tracciare nuove narrazioni e idee che toccano la matematica, l’architettura, la letteratura e la filosofia matematica. Al centro della mostra, Untitled (Inner Circle, Onomatopoeia Zoo), 2016 un grande disegno su larga scala, che mostra la panoramica di uno zoo brulicante di vita sia umana che non. Da un attento esame dell’immagine, emerge il desiderio dell’artista di descrivere più le persone e le architetture che lo abitano che non la sua mera zoologia. In mostra anche diversi disegni di studi architettonici, finemente decorati, che raccontano la genesi dell’immaginario di Avery, dall’idea al concepimento. “Disegnare un edificio convincente è come disegnare una persona. Devi capire la sua funzione, dove sono le scale, i tubi, prima di indossare la sua pelle”. Completano la mostra due sculture: Untitled (Tree No.1 for Jadindagadendar) e Untitled (Boogie-Woogie), entrambe esempi della poetica filosofica e immaginaria dell’artista.
Utilizzando il disegno come mezzo principale, Avery stesso diventa uno dei protagonisti della sua finzione. L’isola esiste come luogo per nuovi inizi e opportunità, dove vengono costruiti ponti ed edifici; aprono bar e hotels per turisti avidi di un’altra cultura, che vengono accolti mentre affluiscono dalle barche del porto. Come Platone individuò due piani diversi della realtà, il mondo sensibile e il mondo intellegibile, così Avery, al limite tra reale e ideale, invita lo spettatore a giocare un ruolo attivo tra soggettività e immaginazione, alla ricerca della sua Atlantide.
Charles Avery (Oban, Regno Unito, 1973) vive e lavora tra Londra e l’isola di Mull. Le sue mostre più recenti includono The Seventh Continent, curata da Nicolas Bourriaud, la 16a Biennale di Istanbul (2019); Study #15: Charles Avery, David Roberts Art Foundation, Londra (2017); The Improbable City, Edinburgh Art Festival, Edimburgo (2015); What’s the matter with Idealism?, Gemeentemuseum, L’Aja (2015). Avery ha rappresentato la Scozia alla 52a Biennale di Venezia nel 2007. I lavori di Charles Avery si trovano inoltre in numerose collezioni, tra cui la Tate di Londra, l’Arts Council England Collection, Londra; il Gemeentemuseum dell’Aja; The National Galleries of Scotland, Edinburgo; il Museum Voorlinden di Wassenaar; il Boijmans van Beuningen Museum di Rotterdam; la Deutsche Bank Collection a New York e la David Roberts Art Foundation di Londra.
Nel rispetto dei protocolli di sicurezza per il contrasto e contenimento del Covid-19, l'ingresso sarà contingentato.

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