Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi presenta " Serenate estive" - mercoledì 16 giugno 2021 ore 19.30 e giovedì 17 giugno 2021 ore 19.30 - Auditorium di Milano, Largo Mahler

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Thomas Guggeis
"Serenate estive"
Un graditissimo ritorno all’Auditorium di Milano: Thomas Guggeis dal vivo con laVerdi
mercoledì 16 giugno 2021 ore 19.30
giovedì 17 giugno 2021 ore 19.30
Auditorium di Milano, Largo Mahler
Aaron Copland Fanfare for the Common Man
Pëtr Il'ič Čajkovskij Serenata per Archi in Do maggiore op.18
Johannes Brahms Serenata n. 2 in La maggiore op. 16
Serenate estive è il titolo dell’appuntamento che si terrà all’Auditorium di Milano mercoledì 16 e giovedì 17 giugno alle ore 19.30. Thomas Guggeis, già protagonista di una memorabile registrazione del concerto di Capodanno dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (che ha registrato più di 41mila visualizzazioni online) salirà sul podio di Largo Mahler con un programma tripartito: la Fanfare for the Common Man di Aaron Copland, nota ai più nella versione progressive di Emerson, Lake & Palmer del 1977; la Serenata per Archi in Do maggiore op.18 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, uno dei brani che letteralmente “scorre” nelle vene dei Professori della Verdi, reminiscenza di quel leggendario primo concerto dell’orchestra, nel 1993; la Serenata n.2 in La maggiore op.16 di Johannes Brahms, datata 1859, a completamento del ciclo delle due serenate brahmsiane nell’ambito di questa programmazione.
La collaborazione tra laVerdi e Guggeis affonda le sue radici in un aneddoto emblematico.
Dicembre 2020. L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, come da tradizione, si appresta a preparare (e, in quel caso, registrare) la Sinfonia n.9 di Ludwig van Beethoven. Sul podio un giovanissimo direttore, un talento però ormai consacrato e attestato dalla stima da parte di un grande musicista leggendario come Daniel Barenboim, di cui è stato assistente alla Staatsoper di Berlino. Si parla di Thomas Guggeis, giovane e brillante musicista proiettato nel firmamento della direzione d’orchestra.
Un imprevisto costringe l’orchestra a cambiare programma, e a rinunciare all’impiego del Coro Sinfonico. Un breve intervallo dalla prova, e Guggeis, insieme al Direttore Generale e Artistico Ruben Jais, propone un nuovo programma: Settima di Beethoven, Quartetto dal primo atto del Fidelio e Ouverture Leonore III. Il tempo di mettere le parti sui leggii dei Professori d’Orchestra per Guggeis è sufficiente per salire sul podio e cominciare a dirigere a memoria. Una dimostrazione di rara versatilità, ma anche di estrema padronanza del repertorio, oltre alla lucidità di tessere un programma alternativo che salvasse la connotazione del concerto di Capodanno della Verdi (spiccatamente beethoveniana, essendo basata sulla Nona) e l’impiego dei solisti (e dunque la scelta del Quartetto 'Mir ist so wunderbar' dal Fidelio.
Così, il 16 e il 17 giugno, Thomas Guggeis può finalmente conoscere di persona il pubblico dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. E lo fa dirigendo la Fanfare for the Common Man di Aaron Copland, per ottoni e percussioni, un brano scritto nel 1942 su commissione del Direttore musicale della Cincinnati Symphony Orchestra, Eugene Goossens, composto in risposta all’entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, su ispirazione di un discorso tenuto dal vicepresidente Henry Wallace, che proclamò lo scorso secolo come il “Secolo dell’uomo Comune”. Segue la Serenata per archi in Do maggiore op.48 di Pëtr Il'ič Čajkovskij, eseguita per la prima volta a San Pietroburgo nel 1881, e che, per dirla con Giacomo Manzoni, rappresenta un lavoro in cui emerge una forte ammirazione per Mozart, e in cui il compositore russo dà spazio a un comporre “terso e lineare”. Conclude il programma un’altra serenata: la Serenata n.2 in La maggiore op.16 di Johannes Brahms, di cui lo stesso compositore (che assai di rado si abbandonava nel lodare i propri lavori) disse all’amico Joseph Joachim: “È un pezzo delizioso. Raramente ho scritto musica con tanto piacere”.

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