STEFANIA CARROZZINI GALLERY PRESETA LA MOSTRA "GRAMMATICHE CELESTI" - Opening Sabato 18 marzo ore 18.00 - Giudecca, 597 30133 Venezia

GRAMMATICHE CELESTI
A cura di Stefania Carrozzini
Opening Reception: Sabato 18 marzo ore 18.00 -20.00
Dal 18 marzo al 30 marzo, 2023
STEFANIA CARROZZINI GALLERY Giudecca, 597 30133 Venezia
Matteo Abbondanza, Frances Clarke, Sandra Duran Wilson, Nicola Golea Hideto Imai, Irene Lislien, Layla Moody, Barbara Morea, Serena Nono Midori McCabe, Mala Says, Marion Schmidtke Karen Scally, Susan Weber-Lehrfeld
Stefania Carrozzini Gallery, è lieta di annunciare a Venezia, (Giudecca 597) dal 18 al 30 marzo, “Grammatiche Celesti” una mostra a cura di Stefania Carrozzini a cui partecipano quattordici artisti provenienti da diversi paesi, che si sono misurati con la dimensione celeste, sondando parametri poetici, astrofisici e metafisici. Diversi sono dunque gli approcci al tema e le tecniche artistiche, dalla pittura alla fotografia.
“Celeste” è un termine riferito sia al paradiso che al cielo, ed ha un’ampia gamma di riferimenti simbolici. E’ legato ad un sistema di segni codificati in un linguaggio dove il cielo non è inteso solo come corpo fisico fatto di azoto e ossigeno, il cielo solcato da aerei e razzi, ma come luogo etereo, simbolo di libertà sconfinata e vuoto sublime dove le stelle brillano come scintille di coscienza nella vastità dell’inconscio.
Per gli esseri umani costretti a lottare nel caos del mondo, la lettura del movimento delle stelle e dei pianeti è il desiderio di tracciare un disegno comprensibile di uno spazio infinito che per sua natura è impossibile da decifrare. La pura chiarezza del cielo è metafora della mente illuminata, dove i paesaggi celesti sono i paesaggi dell’anima, ponti tra passato e futuro, storia e spiritualità, vita e morte. L’arte con la sua potenza combatte tutte le energie contrarie alla vita e libera le scintille di luce sepolte nella terra per farle ascendere verso il cielo.
Fin dall'antichità l'uomo ha osservato il firmamento con stupore e desiderio di penetrarne i misteri più oscuri. Altrettanto antica è la necessità di riprodurne la bellezza in forma artistica, non solo per esaltarne il fascino, ma anche per ricercare ed esprimere significati più profondi. La rappresentazione del cielo stellato risale alla notte dei tempi: ne è un esempio la famosa volta stellata della tomba di Nefertari. Successivamente artisti di ogni epoca si sono ispirati alle bellezze del firmamento nelle loro opere ed è ovvio citare in questo contesto il famoso cielo stellato di Van Gogh.
L'arte e l'astrofotografia hanno molti elementi in comune: capita di osservare con stupore immagini astronomiche e pensare che sembrino quadri di un autore, rivelano una bellezza commovente che sembra opera di un genio artistico, non solo un insieme di nuvole, gas, polvere e stelle. Infine la luce è la natura comune che si trova in ogni corpo, sia celeste che terrestre, ed è il principio di ogni bellezza.

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