MUDEC. DAL 25 OTTOBRE APRE AL PUBBLICO LA MOSTRA “RODIN E LA DANZA”

MUDEC. DAL 25 OTTOBRE APRE AL PUBBLICO LA MOSTRA “RODIN E LA DANZA”
Il MUDEC Museo delle Culture presenta, dal 25 ottobre al 10 marzo 2024, la mostra “Rodin e la danza” che illustra con un percorso inedito e originale il ruolo chiave della danza nell’ispirare la produzione artistica di Auguste Rodin e, al contempo, l’influsso che le opere dell’artista hanno ancora oggi sulla danza contemporanea.
L’esposizione – promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da 24 ORE Cultura Gruppo 24 ORE, curata da Aude Chevalier, Elena Cervellati, Cristiana Natali, e che vede come Institutional Partner Fondazione Deloitte – è resa possibile grazie alla collaborazione con il Museo Rodin di Parigi da cui provengono 53 opere.
Avvalendosi di questa preziosa collaborazione, il Mudec espone in serie per la prima volta in Italia quindici statuine di danzatrici dedicate dall'artista francese a "Movimenti di danza". Quattordici provengono dal museo parigino, e a questo nucleo, in occasione della mostra, verrà affiancata una quindicesima statuetta, conservata presso la GNAM, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
La raccolta delle 15 sculture – cuore del progetto nonché prima sezione del percorso espositivo – presenta il lavoro di Rodin nello studio dei movimenti della danza ‘occidentale’ come massima espressione corporea nell’arte plastica e scultorea. Il mondo delle danzatrici permette a Rodin di rappresentare al meglio la possibilità di movimento che il corpo umano rivela attraverso la danza, soddisfacendo così il suo desiderio di leggere e tradurre in forma estetica la vita dei corpi, il loro movimento, la loro energia ed espressione.
Secondo tema della mostra è il rapporto di Rodin con la cultura extraeuropea del sud-est asiatico. L’incontro folgorante con culture “altre” è stato infatti un momento di svolta per il canone classico di bellezza plastica che ha rinnovato profondamente la cultura e le pratiche artistiche occidentali. Questo è illustrato in mostra affiancando ai disegni di danzatrici cambogiane di Rodin, una selezione di oggetti cambogiani provenienti da collezioni museali etnoantropologiche italiane (una costante distintiva dei progetti espositivi del MUDEC) e immagini lasciate dalla danza cambogiana nella cultura italiana.
In continuità e a conclusione del percorso espositivo, la terza sezione della mostra esplora – attraverso un confronto visivo tra sette capolavori di Rodin e sei coreografie concepite tra il 1990 e il 2021 – lo stretto legame e la contaminazione tra la ricerca di Rodin e il mondo della danza. L’artista ha dedicato tutta la sua vita ad allo studio dei corpi delle ballerine, analizzandone i gesti più significativi e cogliendo per primo la vera essenza della danza. La ricerca di Rodin accompagna, o addirittura anticipa, la questione del ritmo e della danza, di estremo interesse sia per i giovani scultori della sua epoca, sia per i coreografi e i danzatori che ancora oggi traggono ispirazione continua dalle sue opere.
La sorprendente libertà di sperimentazione di Rodin lo porta ad occupare ancora oggi un ruolo di rilievo non solo come figura cardine tra l’Ottocento e il Novecento, ma anche tra la fine di una tradizione e l'inizio di una nuova visione. La sua lezione costruisce oggi un ponte spazio-temporale tra l'Europa e le culture extraeuropee, tra l'Ottocento e il nuovo millennio, con una contaminazione tipica delle più recenti sperimentazioni artistiche.

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