L’ADI Design Museum ospita la mostra “Renato Forti 1923 – 2015”, a cura di Marco Fiorentino - 21 giugno – 7 settembre

Renato Forti 1923 – 2015
A cura di Marco Fiorentino
Progetto espositivo di Sara Fontana
21 giugno – 7 settembre
L’ADI Design Museum ospita la mostra “Renato Forti 1923 – 2015”, a cura di Marco Fiorentino, omaggio critico e documentale a una figura defilata del design italiano del secondo Novecento. L’esposizione, insieme al catalogo che l’accompagna, si configura come un’operazione di ricostruzione filologica e memoriale, volta a riattivare l’attenzione su un autore rimasto ai margini della storiografia ufficiale, ma la cui opera rivela una coerenza espressiva e una qualità progettuale di assoluto rilievo.
La rassegna presenta un nucleo rappresentativo di arredi, corpi illuminanti, disegni progettuali e schizzi ambientali, frutto di un’indagine condotta attraverso una molteplicità di fonti: documentazione d’epoca, cataloghi commerciali, archivi fotografici, repertori delle case d’asta, oltre al materiale conservato nell’Archivio Renato Forti (ARF).
Il progetto espositivo nasce dalla volontà della figlia Roberta Forti e del nipote Marco Fiorentino, ed è espressione di un’urgenza privata e culturale insieme: rendere giustizia alla memoria di un autore la cui opera, pur segnata da una certa riservatezza, ha contribuito alla costruzione di un’idea moderna e civile dell’abitare. “Forti è stato un autore appartato, ma capace di delineare una visione coerente e colta dell’abitare moderno, come dimostrano non solo i suoi oggetti, ma anche i suoi disegni, le sue vedute, il suo archivio. Restituirgli oggi visibilità è un’occasione per riflettere su una stagione del design in cui artigianato, industria e ricerca progettuale dialogavano con profondità e misura. È questa la missione del Museo: non custodire un canone, ma allargarne il perimetro”, commenta il presidente ADI, Luciano Galimberti.
Tra le opere in mostra spicca la libreria F54, datata 1954, già inclusa nella mostra “Il design italiano oltre le crisi” (Triennale di Milano, 2014), a cura di Beppe Finessi, che ne ha intuito precocemente il valore paradigmatico. Negli ultimi anni, il mercato del modernariato ha riscoperto il lavoro di Forti, anche se le attribuzioni risultano spesso incerte o discordanti. A questo proposito, l’attività di sistematizzazione archivistica in corso ha permesso nuove verifiche incrociate, rese possibili anche grazie al ritrovamento di fotografie originali riconducibili allo studio Ballo+Ballo, ora conservate presso l’Archivio Fotografico del Comune di Milano.
La produzione di Renato Forti
Forti inizia la sua formazione come apprendista presso la ditta Frangi, realtà milanese attiva già negli anni del secondo dopoguerra. Dal 1954, firma con Angelo Ostuni una serie di progetti congiunti sotto la sigla Ostuni & Forti, tra cui si annoverano lampade e arredi per la distribuzione attraverso lo showroom Frangi e per altre realtà milanesi dell’epoca. A partire dal 1965 acquisisce una falegnameria artigianale, dando avvio a una piccola produzione autonoma. Dopo la cessazione dell’attività Frangi (1978), Forti trasferisce nella propria abitazione il fondo documentario dell’azienda, oggi risorsa imprescindibile per la comprensione e l’attribuzione del suo corpus progettuale. Particolarmente significativi sono i circa trenta schizzi ambientali, realizzati a china e acquerello, che testimoniano la perizia illustrativa dell’autore in anni in cui la resa prospettica dello spazio non poteva ancora contare su strumenti digitali. In queste vedute si delinea una grammatica dell’interno in cui il mobile, l’illuminazione e la decorazione convivono in un equilibrio compositivo che prefigura, per certi versi, le logiche dei render contemporanei.
L’allestimento e il catalogo
L’ordinamento della mostra segue un criterio cronologico, articolandosi in sezioni che alternano arredi, lampade, oggetti e materiali d’archivio. Il percorso si conclude con una selezione di schizzi ambientali, esemplificativi del processo progettuale integrato che caratterizzava l’approccio di Forti. La grafica dell’allestimento enfatizza gli elementi distintivi che rendono ogni mobile un pezzo unico. Il percorso espositivo include inoltre un’area interattiva dove il pubblico può sperimentare in prima persona la costruzione dell’iconica libreria F54.
L’esposizione è resa possibile grazie alla collaborazione di MC Selvini, attuale produttore di alcune delle creazioni iconiche di Renato Forti, oltre a pezzi provenienti dalla casa della figlia e da collezionisti privati, che hanno contribuito a reperire progetti e oggetti originali a lui attribuiti. Tra gli arredi spiccano tre lampade originali, fornite da una collazione privata di Lussemburgo e da Guteform. Altri progetti sono presentati attraverso disegni, cataloghi d’epoca, articoli e fotografie storiche, messe a disposizione dall’Archivio Fotografico del Comune di Milano e da Ballo+Ballo.
L’allestimento è stato realizzato da Sara Fontana, interior designer di formazione internazionale, che ha scelto una soluzione essenziale e funzionale, sfruttando la versatilità dei pannelli fonoassorbenti dell’azienda Caimi, partner tecnico della mostra, per esporre i materiali grafici e fotografici.
Umberto Cabini, Presidente della Fondazione ADI Collezione Compasso d’Oro e titolare dell’azienda ICAS, commenta “Renato Forti è stato per me non solo un professionista con cui ho avuto il piacere di lavorare, ma anche una persona di grande umanità, che ho avuto il privilegio di conoscere e stimare. Il suo modo di intendere il progetto, sempre misurato e mai urlato, rifletteva la sua indole. Ricordarlo oggi con una mostra significa restituire una storia alla sua produzione, un atto dovuto verso l’uomo, prima ancora che verso il designer.”
Il catalogo, con testi di Marco Fiorentino e progetto grafico di ADI Design Museum, è stato realizzato grazie al contributo dell’azienda ICAS e include un approfondimento critico a firma di Beppe Finessi, tra i primi studiosi contemporanei ad aver riconosciuto il valore del lavoro di Forti.
Renato Forti 1923 – 2015
A cura di Marco Fiorentino Progetto espositivo di Sara Fontana 21 giugno – 7 settembre Ingresso libero https://www.adidesignmuseum.org/

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